Quest’anno ho fatto le mie “vacanze italiane” a Settembre, proprio in coincidenza con il tanto atteso(e temuto)rientro a scuola e tutto ciò che ne consegue: zaini e cartelle, astucci e quaderni, grembiuli e colletti, ma soprattutto libri, libri di testo!
Quando sono entrato in edicola per comprare (l’ineguagliabile) “Il Vernacoliere”, infatti, ho trovato una fila anomala di ragazzini silenziosi, in attesa del loro turno. L’edicolante, che ha letto il panico disegnarsi sulla mia faccia, ha avuto il buon senso di non farmi aspettare mezz’ora, visto che il ragazzino che aveva davanti aveva in mano la lista dei libri per la prima superiore e aveva iniziato ad elencarli per materia, titolo, autore e casa editrice.
Mi è subito venuto in mente lo stato d’animo che avevo io tutte le volte che mi sono trovato nei suoi panni, in quella situazione che ti fa avere piccole fitte e spasmi ad ogni libro che l’edicolante ti mette davanti per il peso specifico del “mattone” di turno che ti dovrai portare a spasso nello zaino, e su cui dovrai studiare per poi essere interrogato.
Il colpo più grosso arriva insieme al conto, quando il genitore (o nonno di turno) ti fa le inevitabili raccomandazioni, a ciò che quel mezzo stipendio non vada sprecato, mentre, con gli occhi lucidi, paga l’edicolante!
Ho fatto un calcolo “alla volé” per avere un’idea di quanti soldi hanno speso i miei genitori per i miei 13 anni di scuola dell’obbligo, prendendo per buono il dato medio del “caro scuola” della Federconsumatori di 468€ annuo a famiglia (solo per i libri): ho dovuto rifare l’operazione più volte, perché non volevo credere alla cifra che leggevo sulla calcolatrice!
Non appena sono tornato a Berlino ho iniziato a cercare sul web cifre e dati per fare un confronto, ma senza risultati. Allora ho iniziato a chiedere ai miei amici tedeschi e ho capito che c’era qualcosa di strano nelle mie domande quando tre persone, consecutivamente, mi hanno risposto: ”Ma perché comprare i libri per la scuola? I libri, in Germania, te li prendi, gratuitamente, in comodato d’uso, dalla biblioteca dell’istituto che frequenti, all’inizio dell’ anno. Certo, qualche libro lo devi comprare, quelli dove devi farci sopra gli esercizi, ad esempio, ma il grosso no, te lo passa la scuola”.
Allora mi sono ricordato che anche in Italia c’erano delle copie omaggio che arrivavano a scuola, ma, ironia della sorte, erano destinate ai prof., agli unici che non sono obbligati per legge ad andare a scuola per 15 anni, ma che vengono pagati per farlo, magari non tantissimo, ma pagati.
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