A differenza di qualche sedicente galantuomo io posso dire, senza mentire, di non aver mai pagato una donna in cambio di “favori” sessuali. Ci tengo a precisare che non ho niente in contrario con chi sceglie di vivere del mestiere più antico del mondo, uomo o donna che sia, purchè la sua scelta sia dettata dal libero arbitrio e non da ricatti, soprusi o altre ingiustizie. Premesso questo, vengo al punto: lo scorso Venerdì sera, mentre passeggiavamo per il Mitte (il centro) di Berlino, Lasien (un amico Albano/Italiano) ed io, siamo stati letteralmente messi spalle al muro da Joyce e Francy, due ragazze berlinesi che di lavoro fanno “il mestiere”. E lo fanno sul marciapiede di una zona elegante della città, molto transitata, specialmente nel fine settimana, attirando l’attenzione dei passanti come ogni bravo ambulante deve saper fare. Per togliermi da quella pressante situazione ho usato uno stratagemma e ho chiesto loro se potevo offrire da bere: com’ era prevedibile hanno accettato senza, però, abbandonare il posto di lavoro. Quando sono tornato con i loro “energy drinks” (Vodka+Redbull) abbiamo scambiato due parole e, fra le varie cose, mi hanno detto che: la loro tariffa è di 80€ a prestazione, che pagano regolarmente le tasse e che per fare “il mestiere” devono denunciare l’attività e sottoporsi a controlli sanitari obbligatori, visto che la prostituzione in Germania, come in altri Paesi d’ Europa, è legale e regolamentata. Joyce e Francy, infatti, sul marciapiede ci stanno solo per fare “vetrina” e i clienti che vogliono comprare i “loro prodotti”, le devono seguire a casa. La situazione in Europa, anche su questa questione, è piuttosto controversa e articolata, ma secondo wikipedia, ci sono tre modelli a cui i Paesi europei fanno riferimento: 1.quello proibizionista,dove la prostituzione è illegale e punita(ad es. in Albania); 2.quello abolizionista,dove la prostituzione non è proibita, ma neanche regolamentata (ad es. in Italia); 3.quello regolamentarista(ad es. in Germania).
Non era la prima volta che parlavo con una prostituta, ma dal tono e dalla tranquillità dello scambio mi sono accorto che c’era qualcosa di diverso: era la prima volta che ci parlavo faccia a faccia, da persona a persona, e non squallidamente dal finestrino di una macchina nel goliardico “puttan-tour” che a volte mi è capitato di fare con gli amici tra Sesto e Calenzano.
Ecco, è stata questa la mia “prima volta”.
roma 1985/86...non sapevo dove scriverti.piacere di averti ritrovato.
RispondiEliminama melissa...non ci credo, non è possibile, non sei tu! E' uno scherzo vero?! Mi dici dove poterti scrivere o chiamare?
Eliminascrivimi a questo indirizzo ettoremelani@gmail.com
RispondiEliminac'è posta per te :-)
RispondiEliminaE come sapevi che Ugur Toklar era gay?
RispondiEliminaCi sono diversi modi, più o meno oggettivi, per sapere se una persona è gay. Nella fattispecie, Ugur mi ha cheisto se ero fidanzato e se ero libero per cena...
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