E’ stato un tremendo ascesso, la scorso Agosto qui a Berlino, a farmi capire che i denti fanno parte del corpo e della persona e che, come tali, possono essere curati, come una qualsiasi altra parte del corpo, da un medico specializzatosi proprio nella cura dei denti.
Quando ho avuto bisogno del dentista in Italia, ho dovuto sempre fare i conti con la tasca: mentre dal medico di famiglia potevo andare, farmi visitare, curare e prescrivere farmaci più o meno gratuitamente, non appena mi si svegliava una carie, se non faceva malissimo, prendevo tempo, rimandavo.
La sensazione che avevo era che farmi curare i denti fosse un lusso, un “in più”.
Lo so, ci sono i dentisti convenzionati con le ASL, ma questo è vero solo in teoria, perché quando passi una notte in bianco per l’incessante dolore, battendo la testa in tutti gli spigoli della casa cercando un dolore più forte di quello che hai in bocca, così, per distrarti un attimo, in quel momento, l’ultima cosa di cui hai voglia è di metterti al telefono per sentirti dire che il primo giorno utile per il dentista (convenzionato ASL e quindi economico) è fra un mese e mezzo, alle 17:15.
E allora vai di corsa dal primo dentista che ti fa l’anestesia ancora prima che tu abbia aperto bocca e, nel momento in cui il dolore scompare, sai che accetterai qualunque prezzo per quella celestiale puntura.
Anche a Berlino si prova il solito dolore quando un dente inizia a martellare, e anche qui sei disposto a tutto pur di non soffrire più.
Le differenze fondamentali sono due:
la prima è che in Germania i dentisti li passa la mutua per davvero;
la seconda è che qui l’assistenza sanitaria è privata e carissima: ca. il 15 % dello stipendio ogni mese!
E’ per questo che i lavoratori tedeschi, quando contrattano lo stipendio, mettono sul tavolo delle trattative la “Krankenkasse” (Cassa Malattia) che può essere pagata dal datore di lavoro o, da entrambe le parti, 50 e 50.
Prima d’ora non avevo mai vissuto in un Paese con l’assistenza sanitaria privata, ed essendo abituato all’Italia, non riesco ad accettare l’idea che se uno ha bisogno di un’ambulanza se la deve pagare!
Spero che gli italiani riescano a riconoscere e a difendere ciò che di buono c’è ancora nel nostro sistema, perché se la riforma della Sanità avrà gli stessi obiettivi e risultati della riforma scolastica, allora si salvi chi può!