Tengo gli occhi aperti a fatica.
Ho la sensazione di aver corso per dieci chilometri.
Invece sono stato seduto per quasi tre ore: ho inaugurato la stagione invernale (anche se è ancora autunno) con un pomeriggio in sauna, una di quelle in stile finlandese, molto diffuse in tutto il nord Europa: sono delle stanze interamente in legno: pareti, sedute e cuscini, dove la temperatura può arrivare agli 80-100 °C e l’umidità non supera il 20%.
Anche a Berlino ce ne sono molte e per tutti i gusti: quella in cui sono andato oggi si chiama Badeschiff Arena e si trova a Kreuzberg, proprio sulla Sprea: è una tensostruttura in legno e PVC, che viene montata ogni anno a copertura e ampliamento della piscina che, d’estate, galleggia sul fiume. E’ aperta dalle 12:00 a mezza notte e costa 12€ per tre ore (9€ se si arriva prima delle 15:00).
Una particolarità di queste saune è che, qui, sono unisex: si entra, ci si spoglia - completamente nudi! - si fa la sauna, la doccia, si nuota in piscina, nudi, uomini e donne, vecchi e bambini, tutti insieme, appassionatamente. Devo ammettere che all’inizio fa un po’ effetto essere nudi in mezzo agli sconosciuti, ma dopo pochi minuti, in genere, non ci si fa più caso.
Bisogna avere un asciugamano per ovvi motivi igienici: si va lì per sudare e, dato che è tutto di legno, bisogna usare qualcosa per non inzuppare tutto con il proprio sudore. Dopo quindici minuti a 80 °C si gocciola come polli allo spiedo!
L’iter è questo: ci si mette “in forno” per una quindicina di minuti, appunto, alla temperatura che si preferisce (60 o 80 °C); dopo, la tradizione prevede che si facciano due passi all’aria aperta per stemperarsi un po’ (a volte il fiume è completamente ghiacciato e la temperatura può essere abbondantemente sotto lo zero) prima della doccia fredda, ma fredda per davvero!
In alcune saune, volendo, c’è anche un secchio appeso (anche lui di legno), sempre pieno d’acqua ghiacciata, che aspetta solo di essere rovesciata addosso all’ interessato, che deve tirare una cordicella e...il gioco è fatto.
Dopo la doccia, si può nuotare in piscina o rilassarsi su comode sdraio, rigorosamente di legno anch’esse, prima di iniziare nuovamente il giro: sauna, due passi, doccia, piscina/sdraio e così via fino a che se ne ha voglia e forza.
Quando abitavo a Prato, ero un frequentatore abituale delle terme di Petriolo.
Adesso, visto che mi rimangono un po’ fuori mano, ho trovato un degno sostituto urbano.