giovedì 3 marzo 2011

Raccolta differenziata retribuita

Gli amici australiani di Linnea (5, non 2 o 3!) in visita a Berlino sono ripartiti.
Oltre ad un po’ di disordine sparso, qualche libro e guanti dimenticati, mi sono accorto che, in un angolo della cucina, si erano accumulate due casse di birra: 20 bottiglie a cassa, per un totale di 40 bottiglie da 50 cl. Eh si, abbiamo bevuto un po’ in questi giorni!

Da bravo “tedeschino”, mi sono caricato (in due volte) le casse sulle spalle e le ho portate al supermercato a 200 metri da casa. Appena entrato sono andato alla porta che dà sul magazzino e, senza bisogno di dire una parola, una commessa mi ha tolto le casse di mano, è sparita nel retro ed è riapparsa con un pezzo di carta, timbrato e firmato, con su scritto: 6,20€.
Dopo di che,  fatta la spesa, sono andato alla cassa: dal totale di 37,50€ mi hanno scalato le 6,20€. “Ah però, - mi sono detto - conviene fare la raccolta differenziata in Germania”. Oltre al senso civico e all’ ambiente, ci guadagna anche la tasca. E non poco.
Certo, non riporto tutte le settimane una cassa di birra al supermercato - per fortuna per la schiena e per il fegato -, ma qui, nei supermercati, delle comodissime e tedeschissime macchinette, ti rendono 0,25€ anche per le bottiglie di plastica, sia per quelle da 0,5 l. che per quelle da 1,5 l., per tutte quelle bottiglie con cui in Italia normalmente (a casa dei miei genitori, dato che io bevo rigorosamente acqua del rubinetto!) faccio il tanto odiato concertino postprandiale : CATACRASCH! Accartocciamento della boccia, tappo, e via nel sudicio. Differenziato ovviamente, ma non retribuito.

Ora ho capito perché quello che mi sembrava un gesto incivile è in realtà un atto di solidarietà: ho visto molte persone lasciare in giro, nei parchi, per le strade, alle stazioni della metro e degli autobus le bottiglie di birra o di altre bevande invece di buttarle nei cestini della spazzatura.
Altro che inciviltà! Berlino è piena di persone povere, se non poverissime, che, con molta dignità, girano per la città con zaini, buste e trolley a raccogliere i preziosi vuoti che le persone lasciano da una parte, in segno di partecipazione indiretta alla loro causa.

Questo tacito accordo, ha dato vita a fenomeni pittoreschi: quando arrivano le tanto attese giornate di sole, la gente sembra impazzire, si telefona e si dà appuntamento nei bar all’aperto, nei parchi e dovunque ci sia un po’ di verde, per spogliarsi, sdraiarsi e ricaricare le “batterie solari” . Questo fa sì che, oltre alle persone, ci siano tante bottiglie in giro e i “raccatta bottiglie” si organizzano in gruppi o in famiglie: mentre alcuni girano a domandare i vuoti agli spensierati al sole, uno/a fa la guardia al mucchio di sacchetti e zaini di bottiglie già raccolte. Il risultato, alla fine della giornata, sono delle installazioni itineranti, di bici corredate di carrello, caricate all’inverosimile, con sacchetti appesi a ceste di bottiglie incastrate e legate con calcoli di fisica quantistica ed equilibri degni di Leonardo che se ne vanno tintinnando per le strade, fra la gente che fa largo, sorridendo, alle sculture di bottiglie ambulanti.

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