No, non c’è più, l’ hanno rimosso.
Il ring inclinato, di cemento bianco, è stato tolto dal Victoria Park.
La scultura con cui un gruppo di artisti, nel 2010, ha reso omaggio alla memoria di un pugile, non c’è più.
Era un gran pugile, un pugile “particolare”.
Johann Wilhelm Trollmann, detto "Rukeli", aveva due caratteristiche particolari che gli condizionarono la carriera e la vita: "ballava" sul ring con eleganza ed efficacia(come farà Muhammed Ali 30 anni dopo); era di etnia Sinti. Uno zingaro.
Aveva avuto una carriera brillante, viveva una vita di successo: bello, carismatico, osannato dal pubblico, amato dalle donne.
Il ring inclinato, di cemento bianco, è stato tolto dal Victoria Park.
La scultura con cui un gruppo di artisti, nel 2010, ha reso omaggio alla memoria di un pugile, non c’è più.
Era un gran pugile, un pugile “particolare”.
Johann Wilhelm Trollmann, detto "Rukeli", aveva due caratteristiche particolari che gli condizionarono la carriera e la vita: "ballava" sul ring con eleganza ed efficacia(come farà Muhammed Ali 30 anni dopo); era di etnia Sinti. Uno zingaro.
Aveva avuto una carriera brillante, viveva una vita di successo: bello, carismatico, osannato dal pubblico, amato dalle donne.
Nel 1933 era arrivato a contendersi il titolo dei mediomassimi contro il tedesco Adolf Witt. E vinse.
Vinse il titolo proprio grazie al pubblico: alla fine dell’incontro, il verdetto dei giudici nazisti fu un "no decision", un pareggio, nonostante la schiacciante superiorità di Rukeli.
La folla insorse e incoronò campione Johann Trollmann. Lo Zingaro. Che pianse per la commozione.
Di lì a poco, quelle lacrime "non degne di un pugile", furono la motivazione con cui la federazione pugili tedeschi lo costrinse a ricontendersi il titolo. Dopo 5 round lo zingaro cadde al tappeto avvolto da una nuvola bianca: si era tinto i capelli di biondo e cosparso il corpo di farina. Minacciato dai nazisti del ritiro della licenza di pugile, fu costretto ad affrontare l’incontro senza potersi muovere dal centro del ring. Dovendo rinunciare al suo stile "danzante", sicuro di perdere, decise di farlo da "ariano".
Quella sconfitta fu l’inizio della fine della sua carriera. E della sua vita: accettò di farsi sterilizzare per non essere deportato e divorziò per evitare la stessa sorte alla famiglia.
Ciò nonostante, venne mandato al fronte a combattere e al suo ritorno fu arrestato e deportato nel lager di Neuengamme. Ridotto pelle e ossa, accettava di battersi con le guardie del campo in cambio di razioni extra di cibo. Morì ucciso da una pallottola, con indosso i suoi guantoni.
Vinse il titolo proprio grazie al pubblico: alla fine dell’incontro, il verdetto dei giudici nazisti fu un "no decision", un pareggio, nonostante la schiacciante superiorità di Rukeli.
La folla insorse e incoronò campione Johann Trollmann. Lo Zingaro. Che pianse per la commozione.
Di lì a poco, quelle lacrime "non degne di un pugile", furono la motivazione con cui la federazione pugili tedeschi lo costrinse a ricontendersi il titolo. Dopo 5 round lo zingaro cadde al tappeto avvolto da una nuvola bianca: si era tinto i capelli di biondo e cosparso il corpo di farina. Minacciato dai nazisti del ritiro della licenza di pugile, fu costretto ad affrontare l’incontro senza potersi muovere dal centro del ring. Dovendo rinunciare al suo stile "danzante", sicuro di perdere, decise di farlo da "ariano".
Quella sconfitta fu l’inizio della fine della sua carriera. E della sua vita: accettò di farsi sterilizzare per non essere deportato e divorziò per evitare la stessa sorte alla famiglia.
Ciò nonostante, venne mandato al fronte a combattere e al suo ritorno fu arrestato e deportato nel lager di Neuengamme. Ridotto pelle e ossa, accettava di battersi con le guardie del campo in cambio di razioni extra di cibo. Morì ucciso da una pallottola, con indosso i suoi guantoni.
Nel 2010 un gruppo di artisti di Berlino gli ha dedicato un’opera commemorativa: un ring inclinato, di cemento bianco, nel bel mezzo di Kreuzberg.
Dopo aver letto la sua storia, avevo pensato di rendere omaggio ad un campione poco conosciuto e poco raccontato, e con un fiore sono andato al Victoria Park a cercare quel ring.
Dopo aver letto la sua storia, avevo pensato di rendere omaggio ad un campione poco conosciuto e poco raccontato, e con un fiore sono andato al Victoria Park a cercare quel ring.
Ma non c’è più, l´hanno rimosso.
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