“E anche questo Natale… s’o semo levato da ‘e palle!”.
Con queste memorabili parole, Riccardo Garrone apriva e chiudeva il suo discorso alla famiglia in "Vacanze di Natale".
Dato che “l’Epifania tutte le feste porta via”, anch’io potrei dire le stesse parole, visto che provo lo stesso sollievo.
Nonostante la crisi, benché non mi sia mosso da Berlino e abbia deciso di trascorrere le feste con i tanti “senza famiglia volontari”, il periodo natalizio è riuscito ad avere la meglio: da metà Novembre le decorazioni e gli addobbi hanno incominciato a trasformare l’atmosfera delle vie e delle piazze; mercati, mercatini e fiere, hanno chiamato a raccolta migliaia di turisti (e non), per regali e compere e frenesia nella corsa dell’ultimo pacchetto all’ultimo minuto anche qui nella capitale tedesca.
L’unica, inaspettata differenza è stato il fatto che Lunedì, 2 Gennaio i tedeschi hanno ripreso a pieno ritmo ogni attività, scuole comprese. L’Epifania, infatti, è una festività che celebrano solo in un paio di regioni nel sud della Germania, e che la maggior parte delle persone non conosce affatto.
E perchè celebrare la nascita di Gesù e non la sua adorazione da parte dei Re Magi?
Sono andato a cercare un po’ di informazioni sul web, ma non ho trovato risposta.
Tra le molte cose che ho letto, però, quelle che mi hanno colpito di più sono che:
1. Non esiste una datazione storica del giorno della nascita di Gesù.
2. Natale è una delle tante feste religiose che sono state sovrapposte, dalla Chiesa, a riti pagani già esistenti. Il 21 Dicembre, infatti, in occasione del solstizio d’inverno, in moltissime civiltà e fin dalla preistoria, questo periodo dell'anno si celebrava, con grandi fuochi ad illuminare la notte, candele, falò attorno a cui incoraggiare l'avvento della luce, la nascita del Sole “novello” nella sua ascesa.
3. La dodicesima notte dopo il 25 Dicembre(dunque, il 6 Gennaio), si celebrava la morte e la rinascita della natura, attraverso la figura pagana di Madre Natura.
I Romani credevano che in queste dodici notti, figure femminili volassero sui campi appena seminati per propiziare i raccolti futuri.
4. La Pasqua è una festività mobile perché legata a due eventi astronomici: l’equinozio di primavera (21 Marzo) e la luna piena.
La prossima Pasqua, infatti, sarà Domenica 8 Aprile e cioè, la prima Domenica, dopo il primo plenilunio successivo all’equinozio di primavera.
Chissà perché non ci avevo mai fatto caso.
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