lunedì 11 giugno 2012

LA TANGENTE PER MELAMPO

Melampo era un cane da guardia in “Le avventure di Pinocchio”. Alcune faine avevano comprato il suo silenzio con “una gallina bell’e pelata” ad ogni visita che andavano a fare al pollaio. Una notte Pinocchio,sorpreso a rubare l’uva nel campo, fu messo a catena al posto del povero Melampo morto da poco, ma riuscì a riscattare la sua libertà fingendo di accettare la tangente dalle faine, che invece furono denunciate appena entrate nel pollaio.
La prima volta che mi sono trovato di fronte al sistema delle tangenti, alla consuetudine del dover “pagare per lavorare”, mi sono
stupito di quanto questa fosse radicata nella mentalità delle persone comuni, nelle piccole cose, nella normale vita e di tutti i giorni:
avevo appena messo piede in teatro (1999), come tecnico di uno spettacolo di danza. Inesperto e incantato, ignaro dei meccanismi
dell’ambiente, vengo subito “iniziato”. Un responsabile tecnico del Metastasio mi propone, privatamente, di costruire dei mobili da esposizione per degli stabilimenti termali di proprietà dell’ArtHotel: io dovevo fare il progetto e la costruzione, lui le luci e una persona di sua fiducia all’interno dell’amministrazione, fare approvare il preventivo in cambio del 20% sull’affare. Come Pinocchio, fingo di accettare l’accordo, presento il preventivo(non gonfiato
della tangente), faccio il lavoro, riscuoto il compenso e non do una lira a nessuno dicendo di non essere d’ accordo con quel sistema. Per questa mia “scorrettezza” sono stato rimproverato e avvertito del
fatto che “se vuoi lavorare, a Prato funziona così, il sistema è questo”. Se dopo tre stagioni da tecnico al Metastasio ho preferito le tournèe da freelancer era per la voglia di fare esperienza e per la
mia incapacità di convivere con una mentalità mafiosa e clientelare,di accettare loschi affari con viscidi personaggi. Se oggi qualcuno si gode il lusso della pensione, qualcuno ha fatto carriera, qualcuno è rientrato dalla finestra e qualcun altro è vice presidente nel CdA del Metastasio mentre è presidente del Politeama, è perché “a Prato funziona così, il sistema è questo”, nonostante gli sforzi di quei pochi -grandi- onesti che continuano a fare bene il loro lavoro e che tentano eroicamente di cambiare le cose. A distanza di anni mi scopro pentito di non aver denunciato “le faine” per tempo come ha fatto Pinocchio, ma contento di non aver mai accettato “di reggere il sacco
alla gente disonesta”.

2 commenti:

  1. Ettore,

    Il tuo pezzo e` bello e sicuramente giusto....ma un giorno ti raccontero` un po di cose ....ovviamente da soli

    Ciao
    Filippo

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  2. Salve, sono interessato ad una proiezione del suo film "Un giorno in Europa" nel contesto di una rassegna sull' Europa in Piemonte. La prego di contattarmi alla mail sergiocarletto@gmail.com saluti

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