RAZZISMO CULINARIO
Ogni settimana, da due anni a
questa parte, ho l’abitudine di fare una passeggiata al mercato turco di
Kreuzberg che si tiene il Martedì e il Venerdì sulla Maybachufer, due
chilometri più a ovest sullo stesso lato del canale sul quale abito.Ci vado anche se non ho bisogno
di comprare niente di particolare: mi piace camminare fra la gente che guarda,
assaggia e compra frutta e verdura, carne e pesce o altri prodotti più o meno
esotici in questa specie di bazaar a cielo aperto dove si mischiano voci, veli,
colori e odori mediorientali nel bel mezzo della capitale tedesca.L’immigrazione turca a Berlino è
iniziata cinquanta anni fa in seguito ad un accordo politico/economico fra la
Turchia e la Germania con l’ obiettivo di portare 900 mila operai turchi nei
cantieri tedeschi che poi, invece di tornarsene in Turchia come previsto, hanno
finito col dare vita ad un fenomeno migratorio che oggi fa della Germania lo
stato d’ Europa con la più grande comunità turca (fuori dalla Turchia) e la
religione musulmana la seconda del Paese: si stimano, legalmente residenti in
Germania, 2,7 milioni di abitanti turchi di cui 125 mila nella sola Berlino.Neukölln, il
quartiere dove vivo, e Kreuzberg, con rispettivamente 27 mila e 23 mila
abitanti, sono i quartieri turchi per eccellenza.In una realtà
così particolare, a 300 metri da casa mia, c’è un macellaio tedesco che ha
fatto una scelta di marketing piuttosto coraggiosa: ha deciso di mettere sull’ insegna del negozio,
uno a destra e uno a sinistra della scritta “Fleischerei” (Macelleria), due bei
maialini rosa e di vendere prevalentemente maiale.E’ cosa nota che
i musulmani (come gli ebrei) non mangino maiale, così come è noto che in
Germania il maiale, in tutte le sue forme, è il piatto nazionale, quasi sacro!Fra i piatti
tipici della cucina berlinese uno dei più famosi è l’ Eisbein (lo stinco di maiale) che la macelleria di
cui sopra serve ogni Giovedì, con crauti e patate, a 6€. Il risultato di
questa scelta è che i tedeschi residenti a Neukölln e gli operai che si trovano
a lavorare in zona fanno la fila per mangiare uno dei loro piatti preferiti a
buon prezzo, mentre i turchi si
tengono ben alla larga da un posto che impuzzolentisce la strada di maiale lesso. Che in Europa,
da qualche anno, soffi un vento di destra nazionale è abbastanza evidente, ma
che si arrivi a fare anche del “razzismo culinario” è piuttosto preoccupante.
Sempre Filippo,
RispondiEliminaNon capisco, il "razzismo culinario" ?...E`di che non magia il maiale come buona parte dei Turchi ?....E` del macellaio ? (a mio avviso anche meglio di Steve Jobs a visionarismo) o quelli come me che credono che il Maiale (veramente sacro e non quasi come per i Tedeschi) sia la bestia piu` bella che madre natura ci abbia donato ???!!....Se riesci compra lo stinco lo metti in freezer e quando vengo me lo mangio tutto...
Ciao
Filippo