martedì 19 giugno 2012

RAZZISMO CULINARIO

Ogni settimana, da due anni a questa parte, ho l’abitudine di fare una passeggiata al mercato turco di Kreuzberg che si tiene il Martedì e il Venerdì sulla Maybachufer, due chilometri più a ovest sullo stesso lato del canale sul quale abito.Ci vado anche se non ho bisogno di comprare niente di particolare: mi piace camminare fra la gente che guarda, assaggia e compra frutta e verdura, carne e pesce o altri prodotti più o meno esotici in questa specie di bazaar a cielo aperto dove si mischiano voci, veli, colori e odori mediorientali nel bel mezzo della capitale tedesca.L’immigrazione turca a Berlino è iniziata cinquanta anni fa in seguito ad un accordo politico/economico fra la Turchia e la Germania con l’ obiettivo di portare 900 mila operai turchi nei cantieri tedeschi che poi, invece di tornarsene in Turchia come previsto, hanno finito col dare vita ad un fenomeno migratorio che oggi fa della Germania lo stato d’ Europa con la più grande comunità turca (fuori dalla Turchia) e la religione musulmana la seconda del Paese: si stimano, legalmente residenti in Germania, 2,7 milioni di abitanti turchi di cui 125 mila nella sola Berlino.Neukölln, il quartiere dove vivo, e Kreuzberg, con rispettivamente 27 mila e 23 mila abitanti, sono i quartieri turchi per eccellenza.In una realtà così particolare, a 300 metri da casa mia, c’è un macellaio tedesco che ha fatto una scelta di marketing piuttosto coraggiosa: ha deciso di mettere sull’ insegna del negozio, uno a destra e uno a sinistra della scritta “Fleischerei” (Macelleria), due bei maialini rosa e di vendere prevalentemente maiale.E’ cosa nota che i musulmani (come gli ebrei) non mangino maiale, così come è noto che in Germania il maiale, in tutte le sue forme, è il piatto nazionale, quasi sacro!Fra i piatti tipici della cucina berlinese uno dei più famosi è l’ Eisbein (lo stinco di maiale) che la macelleria di cui sopra serve ogni Giovedì, con crauti e patate, a 6€. Il risultato di questa scelta è che i tedeschi residenti a Neukölln e gli operai che si trovano a lavorare in zona fanno la fila per mangiare uno dei loro piatti preferiti a buon prezzo, mentre i turchi si tengono ben alla larga da un posto che impuzzolentisce la strada di maiale lesso. Che in Europa, da qualche anno, soffi un vento di destra nazionale è abbastanza evidente, ma che si arrivi a fare anche del “razzismo culinario” è piuttosto preoccupante.

1 commento:

  1. Sempre Filippo,

    Non capisco, il "razzismo culinario" ?...E`di che non magia il maiale come buona parte dei Turchi ?....E` del macellaio ? (a mio avviso anche meglio di Steve Jobs a visionarismo) o quelli come me che credono che il Maiale (veramente sacro e non quasi come per i Tedeschi) sia la bestia piu` bella che madre natura ci abbia donato ???!!....Se riesci compra lo stinco lo metti in freezer e quando vengo me lo mangio tutto...
    Ciao
    Filippo

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